Polterguys: la recensione del party game di Madorium

Polterguys: la recensione del party game di Madorium

by Shalashaska
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Nel vasto panorama dei party game, dove originalità e accessibilità vanno spesso a braccetto, Polterguys si presenta come una ventata di aria fresca e un chiaro esempio di come un’idea semplice possa diventare incredibilmente coinvolgente se sviluppata con attenzione e intelligenza. Il gioco, sviluppato da Madorium Ltd, ci catapulta in una dimensione spettrale esilarante dove i fantasmi – i protagonisti assoluti dell’avventura – sono tutto tranne che inquietanti. Anzi, Polterguys è un’esplosione di colori, urla, caos controllato e risate che ne fanno uno dei titoli multiplayer più divertenti degli ultimi anni.

Uno spirito burlone dentro un party game

L’idea alla base di Polterguys: Possession Party è tanto semplice quanto geniale: quattro fantasmi, ribattezzati appunto “Polterguys”, si sfidano in una serie di arene domestiche per accumulare punti possedendo oggetti, spaventando esseri umani, sabotando gli avversari e scatenando il caos più completo. L’atmosfera ricorda quella dei migliori giochi couch co-op degli anni d’oro, ma con una veste grafica moderna e uno stile inconfondibile, capace di distinguersi immediatamente.

Ogni partita si sviluppa come una sequenza di minigiochi interconnessi, ambientati in scenari tridimensionali colorati e dinamici, dove gli oggetti interattivi diventano le vere armi di distruzione sovrannaturale. Dai tostapane impazziti a sedie rotanti che prendono vita, ogni elemento può trasformarsi in una trappola, un veicolo o un’arma, grazie alla capacità dei Polterguys di possedere tutto ciò che trovano. Questa meccanica di possessione non è solo il fulcro dell’interazione, ma anche l’elemento strategico che dà profondità alle partite.

Gameplay e dinamiche: caos controllato

Il gameplay si sviluppa in round rapidi e frenetici, perfetti per partite tra amici, ma sufficientemente vari per evitare la ripetitività. Ogni mappa presenta una serie di obiettivi diversi, come spaventare tutti gli umani presenti, accumulare più punti in una certa zona, o impedire agli altri fantasmi di completare i loro compiti. Ciò che colpisce è la varietà delle situazioni e la fluidità con cui il gioco alterna momenti di azione caotica a fasi più tattiche.

La possessione degli oggetti, pur essendo intuitiva, richiede un minimo di attenzione e tempismo. Un oggetto posseduto può essere utilizzato per muoversi rapidamente, attaccare un altro giocatore o interagire con l’ambiente, ma ogni scelta ha delle conseguenze. Il gioco premia i giocatori più creativi e audaci, ma non penalizza troppo chi preferisce un approccio più conservativo. In questo senso, Polterguys trova un perfetto equilibrio tra accessibilità e complessità.

A questo si aggiungono le “abilità speciali” dei Polterguys, ognuno con una personalità e uno stile di gioco distintivo. Alcuni sono più portati a creare confusione, altri a dominare il territorio, altri ancora a mettere in trappola gli avversari. Questo arricchisce ulteriormente la dinamica di gioco, creando partite sempre diverse in base alla composizione dei personaggi e allo stile dei giocatori.

Grafica: colori e carattere

Dal punto di vista visivo, Polterguys: Possession Party è un piccolo gioiello. Lo stile cartoon 3D scelto da Madorium richiama volutamente l’estetica delle serie animate anni ’90, con personaggi espressivi, ambienti vivaci e una palette di colori satura e accattivante. La cura per i dettagli è evidente in ogni oggetto, nella reazione degli umani agli spaventi, nelle animazioni esagerate che sottolineano il tono umoristico e leggero del titolo.

Le mappe, ambientate in luoghi come cucine possedute, camere da letto infestate e soffitte piene di misteri, sono costruite con intelligenza per favorire sia la mobilità sia le interazioni ambientali. Gli effetti visivi delle possessioni sono brillanti e facilmente riconoscibili, evitando che l’azione diventi troppo confusa anche nei momenti più intensi. Anche la gestione della telecamera, spesso punto debole nei party game, è solida: permette di seguire il ritmo frenetico senza perdersi, grazie a zoom dinamici e un buon campo visivo.

Il design dei Polterguys stessi è memorabile: ognuno ha una silhouette ben distinta e un’espressività caricaturale che li rende immediatamente riconoscibili. Nonostante non ci siano vere e proprie cutscene, la narrazione implicita che emerge attraverso le animazioni e i comportamenti rende ogni personaggio unico e affascinante.

Aspetti cooperativi e competitivi

Una delle maggiori sorprese di Polterguys: Possession Party è la capacità di bilanciare perfettamente l’anima competitiva con quella cooperativa. Sebbene il gioco sia concepito come una sfida tra giocatori, non mancano situazioni in cui può essere utile collaborare temporaneamente per ostacolare un avversario in fuga o per manipolare gli eventi a proprio favore. Questo introduce una dimensione metagiocosa fatta di alleanze improvvisate, tradimenti comici e vendette spettacolari.

La modalità multigiocatore locale è senza dubbio quella che meglio esprime il potenziale del gioco, evocando il piacere delle serate in compagnia davanti a uno schermo condiviso. Tuttavia, anche la modalità online si difende bene, con un matchmaking rapido e stabile, oltre alla possibilità di creare lobby personalizzate con amici. Non mancano opzioni per personalizzare le regole, la durata delle partite e la selezione degli oggetti possedibili, rendendo ogni sessione adattabile alle preferenze del gruppo.

Pregi e limiti di un concept ambizioso

Nonostante la sua brillantezza, Polterguys: Possession Party non è privo di qualche limite. In alcune partite, la casualità degli eventi può risultare frustrante, soprattutto quando un oggetto posseduto esplode o si ribalta senza preavviso, rovinando una strategia ben congegnata. Inoltre, la varietà delle mappe, pur essendo sufficiente al lancio, potrebbe beneficiare di qualche contenuto aggiuntivo nel medio termine.

Anche la curva di apprendimento, sebbene contenuta, può risultare un po’ ripida nei primi momenti per i giocatori meno abituati ai titoli action frenetici. La velocità dell’azione, la molteplicità di comandi e le tante interazioni disponibili possono creare un leggero senso di smarrimento nelle prime sessioni. Fortunatamente, il gioco include un tutorial interattivo ben costruito e modalità più rilassate per prendere confidenza.

Dal punto di vista tecnico, Polterguys si comporta egregiamente. Su PC non si sono rilevati problemi di prestazioni, e anche le versioni console (PS5, Xbox Series X|S) mantengono un frame rate stabile e tempi di caricamento ridotti. Un piccolo appunto può essere mosso all’interfaccia utente, talvolta un po’ ingombrante nei momenti più concitati, ma nulla che comprometta l’esperienza generale.

Conclusioni: un piccolo cult del multiplayer moderno

Polterguys: Possession Party è una ventata di aria fresca nel panorama dei party game, e riesce dove molti altri falliscono: divertire, sorprendere e rimanere impresso nella memoria. Il concept della possessione è utilizzato con intelligenza e creatività, dando vita a un gameplay frenetico ma mai banale, ricco di possibilità tattiche e momenti esilaranti.

La forza del titolo di Madorium risiede nella sua capacità di generare un caos controllato, un’armonia di urla, risate e oggetti volanti che trova la sua massima espressione nelle serate tra amici. Ma anche chi gioca in solitaria o online può trovare soddisfazione in un titolo che non si prende mai troppo sul serio, pur offrendo una struttura solida e ben progettata.

È difficile non lasciarsi trascinare dall’energia di Polterguys, dalle sue animazioni esagerate, dal suo umorismo fisico e dall’incredibile libertà d’azione che offre. In un’epoca in cui molti titoli puntano al realismo o alla complessità narrativa, questa piccola gemma paranormale dimostra che c’è ancora spazio per giochi semplicemente divertenti, accessibili e dannatamente geniali.

Con aggiornamenti futuri, nuove mappe e magari qualche modalità aggiuntiva, Polterguys: Possession Party ha tutte le carte in regola per diventare un cult del multiplayer contemporaneo. Un titolo che ridefinisce il concetto di “possessione” nel videogioco, trasformandolo in un’esperienza esilarante e indimenticabile.

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