Hordes of Hunger – Recensione

Hordes of Hunger – Recensione

by Leviathan
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Nel mare di titoli roguelite e hack & slash che affollano il panorama indie contemporaneo, Hordes of Hunger si fa strada con uno stile deciso e una proposta che, pur rifacendosi a meccaniche conosciute, riesce a introdurre elementi distintivi e una sorprendente solidità già in fase di accesso anticipato. Sviluppato da Hyperstrange e pubblicato da Kwalee, il gioco punta a unire l’adrenalina dell’azione frenetica con una progressione costruita su scelte consapevoli, in un mondo dark fantasy che non si limita a fare da sfondo, ma diventa parte integrante dell’esperienza.

Un mondo sull’orlo dell’oblio

Ambientato in un universo tetro e decadente, Hordes of Hunger ci mette nei panni di Mirah, una guerriera destinata a combattere contro orde infernali per salvare le ultime vestigia della civiltà. La trama non è semplice pretesto narrativo: si sviluppa gradualmente attraverso incontri, ambientazioni, oggetti e brevi cutscene, rivelando una lore che affonda le radici in una mitologia originale. Anche se il gioco non si affida a una narrazione lineare tradizionale, i frammenti di storia sparsi tra i livelli spingono il giocatore a esplorare e interrogarsi sulle origini dell’oscurità che corrompe il mondo.

Gameplay: azione, reattività e personalizzazione

L’anima del gioco risiede nel gameplay hack & slash in terza persona, con meccaniche che puntano alla padronanza del ritmo e alla gestione dello spazio. Mirah può concatenare combo, effettuare schivate precise e sfruttare abilità speciali che variano da run a run. La fluidità dei movimenti e la reattività dei comandi risultano sorprendenti per un titolo ancora in fase di sviluppo.

Ma è l’aspetto roguelite a rendere ogni partita unica: dopo ogni battaglia, il giocatore può scegliere tra potenziamenti passivi, nuove abilità o modifiche temporanee, creando build che si adattano alla run in corso. La varietà è ampia, e ogni combinazione offre approcci diversi, dal combattimento ravvicinato brutale al controllo strategico della folla con attacchi ad area.

Le arene, inoltre, sono costruite con una logica di progressione verticale: da ambienti più stretti e contenuti si passa a spazi più ampi, con nemici più numerosi e aggressivi. La gestione del posizionamento, delle tempistiche e delle priorità diventa fondamentale, specialmente quando si affrontano boss e miniboss, veri e propri test di abilità e tenacia.

Progressione e crescita del personaggio

Oltre agli upgrade temporanei, Hordes of Hunger presenta un sistema di progressione persistente, che consente di potenziare Mirah tra una partita e l’altra, migliorando resistenza, velocità, potenza degli attacchi e accesso a nuove abilità. Questa meccanica garantisce una costante sensazione di crescita, attenuando la frustrazione delle sconfitte e incentivando nuove run.

Sono presenti anche missioni secondarie che, sebbene al momento non siano particolarmente elaborate, contribuiscono a diversificare le sessioni di gioco, aggiungendo obiettivi come il recupero di oggetti, il salvataggio di PNG o l’attivazione di antichi meccanismi. È un’area con ampio potenziale, che potrebbe diventare centrale con futuri aggiornamenti.

Direzione artistica e comparto tecnico

Sul fronte visivo, Hordes of Hunger adotta un’estetica dark fantasy coerente e ben eseguita. Gli ambienti, sebbene non vasti, sono dettagliati e trasmettono efficacemente l’angoscia e il senso di isolamento. Le architetture gotiche, le nebbie persistenti e gli scorci rovinati raccontano da soli la decadenza del mondo di gioco.

I nemici sono variegati, con design ispirati a demoni, aberrazioni e mutanti: ogni nuova orda introduce un mix di avversari con pattern differenti, e i boss rappresentano un momento culminante per ogni livello, sia in termini di gameplay che di impatto visivo.

La colonna sonora alterna tracce oscure e solenni a ritmi più serrati durante le battaglie, senza mai risultare invasiva. Gli effetti sonori delle armi, delle schivate e dei nemici contribuiscono a rafforzare la sensazione di impatto e presenza fisica, aumentando l’immersione complessiva.

Accesso anticipato: luci e ombre

Essendo in Early Access, il gioco mostra ancora alcune aree grezze: il bilanciamento di certi potenziamenti è da rifinire, alcune animazioni risultano ancora legnose, e la varietà delle missioni secondarie può essere ampliata. Tuttavia, gli sviluppatori si stanno dimostrando estremamente ricettivi al feedback, pubblicando aggiornamenti frequenti che correggono bug, migliorano il bilanciamento e aggiungono contenuti.

La roadmap suggerisce l’arrivo di nuove modalità, armi, biomi e perfino l’introduzione di un sistema cooperativo, che potrebbe espandere notevolmente la longevità del titolo e offrire nuove sinergie tra giocatori.

Conclusione

Hordes of Hunger è un progetto ambizioso che, pur partendo da meccaniche consolidate, riesce a proporre una formula fresca e coinvolgente. Il combat system solido, l’atmosfera intensa e il potenziale narrativo lo rendono una delle sorprese più interessanti del panorama roguelite recente. Se gli sviluppatori sapranno mantenere il ritmo attuale di aggiornamenti, questo titolo potrebbe facilmente ritagliarsi un posto di rilievo tra gli indie d’azione più apprezzati.

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