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Empyreal – Recensione

Empyreal, sviluppato da Silent Games e pubblicato da Secret Mode, si propone come una delle esperienze action-RPG più coraggiose e fuori dagli schemi dell’ultima stagione videoludica. Il gioco unisce elementi soulslike e fantascienza in un connubio che mette al centro l’esplorazione, la sopravvivenza e il peso delle scelte in un mondo in rovina. È un titolo che non fa concessioni, che sfida il giocatore a capire le sue regole piuttosto che accompagnarlo per mano.

Un enigma cosmico da decifrare

Ambientato in una porzione remota della galassia, Empyreal ci catapulta all’interno del Monolite, una gigantesca struttura di origine sconosciuta, i cui biomi interni si estendono come micro-mondi con ecosistemi e pericoli propri. Qui, il protagonista – un mercenario senza nome, con un passato che muta in base alla classe scelta – dovrà svelare i segreti di una civiltà estinta, lottare per la sopravvivenza e raccogliere preziose risorse energetiche.

La narrazione è volutamente criptica, frammentaria. Gli eventi vengono scoperti tramite terminali, oggetti ambientali e dialoghi occasionali. Non ci sono cinematiche d’impatto o lunghe sequenze esplicative: Empyreal si affida all’esplorazione e alla deduzione. Questo approccio premia i più attenti, ma potrebbe disorientare chi cerca un racconto lineare.

Combattimento: tempismo, lettura e coraggio

Il fulcro dell’esperienza resta il sistema di combattimento, che si distacca dalla tradizione action-RPG con un mix tra lettura delle animazioni nemiche e risposta precisa. Le armi disponibili (Glaive, Mace & Shield, Cannon) richiedono non solo pratica, ma anche adattamento continuo: ogni avversario ha un proprio ritmo, e non esistono schemi universali.

Una delle meccaniche più innovative è l’indicatore di attacco nemico: una barra visiva segnala il nome e il tempismo dell’offensiva in arrivo. Più che un aiuto, diventa un invito a ragionare sul momento giusto per schivare, parare o contrattaccare. Nonostante ciò, l’assenza di un sistema di lock-on e la gestione a volte rigida della telecamera possono complicare ulteriormente gli scontri ravvicinati.

Personalizzazione profonda: archetipo, retaggio e abilità

Alla creazione del personaggio, il giocatore può scegliere tra diversi retaggi (come Esploratore, Ex-Ingegnere o Sacerdote Interstellare), che influenzano non solo l’estetica iniziale e le statistiche, ma anche i dialoghi e il tipo di approccio disponibile nel gioco. Questo sistema aumenta la rigiocabilità e consente build molto diverse tra loro, spingendo a sperimentare in più run.

Il potenziamento avviene tramite un albero delle abilità ben strutturato, che permette di investire punti in capacità attive, passive e bonus legati alla sopravvivenza. La libertà offerta è notevole: è possibile creare un personaggio specializzato nel combattimento a distanza, oppure uno in grado di sopravvivere più a lungo in aree tossiche o in condizioni ambientali ostili.

Esplorazione senza compromessi

In Empyreal, non esistono mappe, minimappe o segnalini. Ogni passo deve essere valutato, ogni area scoperta lentamente. I livelli – definiti “cartogrammi” – sono selezionabili da un hub centrale, ognuno con pericoli, ricompense e missioni uniche. Questa struttura simile a un roguelite mantiene alta la varietà, anche se rischia di creare disorientamento, specie nei primi approcci.

La mancanza di indicatori guida si inserisce coerentemente nel tema del gioco: sei un sopravvissuto isolato, non un eroe guidato da una voce onnisciente. Tuttavia, questa scelta può risultare divisiva, soprattutto per chi non ama la trial & error.

Atmosfera, suoni e limiti tecnici

Tecnicamente, Empyreal si distingue più per la direzione artistica che per la pura qualità grafica. I paesaggi spaziali, le rovine meccaniche e i cieli sintetici sono affascinanti, con una palette cromatica che alterna toni freddi e bagliori di luce aliena. L’atmosfera è rarefatta, quasi contemplativa.

Gli effetti sonori accompagnano bene l’azione, con clangori metallici realistici e nemici che emettono suoni inquietanti. La colonna sonora è discreta ma funzionale, più ambient che orchestrale. Dove il titolo mostra il fianco è nell’animazione dei personaggi: camminate, attacchi e reazioni non sono sempre fluide e denotano la natura indipendente del progetto.

Un progetto coraggioso che guarda avanti

Empyreal non è un gioco per tutti, e non vuole esserlo. È una proposta forte, dal ritmo riflessivo, che richiede pazienza e dedizione. Per gli appassionati dei titoli “soulslike” e dei giochi con ambientazione sci-fi esistenzialista, può essere una vera perla, capace di offrire decine di ore di esplorazione e sperimentazione.

Con qualche aggiornamento che migliori l’accessibilità (un lock-on, una mappa opzionale), Empyreal potrebbe rafforzare ulteriormente il proprio valore e raggiungere un pubblico più ampio. Per ora resta un’esperienza di nicchia, ma ricca di potenziale.

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